Stefano Muscolino, Occhio della dea

INTRODUZIONE

Siamo nel 1572 e ormai il mese di settembre stava per
finire. Fino ad allora la piccola isola tropicale dei conquistadores spagnoli,
godeva di un periodo pacifico. Cristòbal era un giovane ragazzo, pur essendo
mezzo sangue indigeno e nello stesso tempo orfano, godeva di una vita
tranquilla. Il suo unico e vero desiderio era un giorno di dichiararsi alla
ragazza che amava, la figlia del gestore di una taverna e che per lui è stato
come un padre. La sua esistenza però viene sconvolta dall’arrivo di una nave di
corsari inglesi. Una nave molto strana, tappezzata di figure misteriose e con a
capo un personaggio molto pericoloso: Sir Henry Murdock. Venne catturato come
schiavo e imbarcato con la forza, ma non ha la minima intenzione di restarci a
lungo. La sua salvezza verrà guidata da un amico prezioso che troverà sulla
nave. Una salvezza che tuttavia diventerà apparente, dopo aver liberato dalle
catene una misteriosa ragazza. Le cose peggioreranno per Cristòbal e orribili
trame si avvolgeranno intorno a lui. Quando coinvolgeranno anche ragazza di cui
è innamorato, non sarà più la sola timidezza a separarli, ma un incubo senza
fine.

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