Daniela Cavazzi Rumore di ossa rotte

Daniela Cavazzi

Rumore di ossa rotte

 

Un volo libero senza freni

un volo che libera la mente

rilassa l’ anima

 

Hai volato

Hai staccato i piedi e hai volato

 

Il pesante fardello che ti accompagnava

non hai portato con te

Qualcuno ti ha vista libera cadente,

stella cometa

i capelli risucchiati in alto

come se mano nascosta li afferrasse

per trattenere il tuo andare

Dalla disperazione narcotizzata

hai aperto le braccia al vento

che ruvido ti ha avvolto il viso

Gli occhi aperti, ma chiusi già alla vita,

hanno visto distanze diminuire

oggetti crescere, volti comparire

Un brivido breve sconvolgente

ha attraversato il tuo meridiano d’essere

percuotendo le tempie e rimbalzando sul cuore

Nulla era più importante

 

Domenica mattina sotto casa gente in movimento,

due occhi colgono il tuo ultimo viaggio

Ormai orizzontale vinta dalla gravità

parallela a quella terra che indifferente ai tuoi passi

non si girava più al tuo passaggio

non rispondeva al tuo saluto

non ascoltava le tua ansie

Ed ora eccola lì ad un palmo da te

Ti sospendi un attimo

E nell ‘ultimo respiro raccogli tutta te stessa

quella che sei stata e quella che non sarai più.

 

Rumore di ossa rotte

 

Ancora rimbomba nelle orecchie e nei cuori

di chi cieco, ora incredulo, ti ha amato

ma non capito il tuo ultimo sguardo di saluto,

il tuo ultimo respiro di dolore

 

Hai finito il volo

Corpo adagiato sul suolo

leggero senza ansie

senza vita

 

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