88. Oronzo Domenico Ino Marseglia

Ino Marseglia

OPERE

BIOGRAFIA

Nato a Martina Franca, nel settembre del 1950, Oronzo Domenico Marseglia, dopo aver studiato diritto, consegue la laurea in Giurisprudenza, che gli consentirà di lavorare come avvocato Cassazionista.

Convinto che la pittura sia “una via per l’animo” comincia a dipingere quadri non figurativi nel 2008, dapprima in un astrattismo geometrico, poi praticando un’astrazione libera e gestuale.

L’astrattismo lirico nella sua coscienza di uomo non è fine a se stesso, è il fondamento primario di un’etica, di una filosofia e persino di un’idea politica. – È notorio per chi lo conosce profondamente che non ha mai rinunciato all’impegno civile e politico – culturale per un profondo mutamento della società -.

Il senso espressivo del tratto pittorico, i colori folgoranti e caldi in una apologia del colore che riempiono di gioia, letizia e vita sia l’artista quando dipinge, sia il fruitore passivo delle sue opere. La sua filosofia del segno (spesso non usa né il pennello, né la spatola, ma le sue mani che devono tattilarmente sentire la tela per ottenere sensazioni più forti), la pittura che nasce di getto espressa da forti pulsioni interne dell’artista, il suo sentire la vita quasi sempre con la testa nel suo universo immaginario e non.

Il suo dipingere è una originale sintesi di informale materico ed astrazione lirica in un modo espressivo spontaneo ed emotivo.

Quindi l’elemento pittorico del segno, inteso come “gesto” estemporaneo e privo di riferimenti simbolici e naturalistici, è organizzato in una composizione dal carattere modulare. Il rifiuto della forma che ritrae gli oggetti senza rispettarne le forme ed i colori, attingendo alla visione o immaginazione dell’artista dà la possibilità di creare e/o inventare immagini nuove ed inedite che sono la proiezione del suo inconscio. Esclude nelle sue opere ogni richiamo alla realtà naturale e oggettiva, anche se questa realtà è il punto di partenza immaginativo.

Suo grande desiderio sarebbe di disegnare come un “infante” con la sua libertà creativa ed espressiva infinita. Ancora più evidente nelle sue opere il lavoro di giustapposizione dei colori di cui si percepisce il rilievo a strati.

Quando dipinge, per chi ha la fortuna di osservarlo, è in uno stato di grazia quasi in catalessi: nessuna fretta, distacco assoluto, capacità di proiettare il cuore e la mente al di là dell’azione, guarda la condizione nostra presente, passata e futura a tutte le altre cose che con la materia hanno una qualsiasi attinenza ed i legamenti osmotici di tutte queste cose che provengono dal mondo esterno, riesce a manifestarle nelle sue tele. Ogni volta che questo esame introspettivo è fatto ecco che come per magia gli impulsi interiori dell’artista si manifestano in tutta la loro più alta espressione pittorica.

Per Marseglia è necessario trovare la sintesi grafica delle sue idee, un modo per rappresentare il mondo come lo vede.

La fase che vive può essere descritta come una officina di idee e sperimentazioni in cui l’artista ha l’esigenza di innovare tutte le sue conoscenze artistiche.

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