130. Antonella Incorvaia

OPERE

 

BIOGRAFIA

Nata a Catania il 18 Maggio del 1967, fin da bambina si dedica alla pittura e al disegno, in particolar modo al genere figurativo. Una famiglia molto umile, padre operaio madre casalinga, non le consentono di praticare una scuola d’arte. Antonella si occuperà della pittura da autodidatta. Nel 1990 approda in Svizzera per ragioni di famiglia e li inizia il suo percorso artistico partecipando a mostre e concorsi ottenendo buoni risultati. Si occuperà anche di teatro in qualità di scenografa per una compagnia teatrale locale. Nel 2011 apre un atelier d’arte a Court (Berna) dove da vita alle sue opere d’arte figurativa. Nel 2011 espone a Roma presso due gallerie per delle mostre collettive. Nel 2012 la sua prima personale a Bologna con la collezione ”Le mie radici”, interamente dedicata alla Sicilia. L’anno seguente espone nuovamente a Bologna con la nuova collezione ” Il suono del colore”. Riscuote un buon successo dal pubblico e dalla critica.

 

RECENSIONE

La logica della composizione prevale sopra ogni altra cosa, la scelta dell’immagine – apparentemente semplice – cela un’attenzione rigorosa al bilanciamento delle forme nello spazio. Su tali presupposti pare reggersi la pittura di Antonella Incorvaia, all’interno della quale scompare la gerarchia di valore tra i vari elementi della raffigurazione: se i tagli d’insieme o i primi piani ci raccontano il principio dell’azione che sta per compiersi, gli sfondi, le “quinte” del quadro ne completano la narrazione assumendo – di fatto – il medesimo rilievo dei soggetti protagonisti. Si tratta di una ricerca di linea, forma e colore che diviene principio assoluto del dipinto: lo spazio – saturato e liberato ad un tempo – costituisce un’autentica cifra espressiva, vero e proprio linguaggio visivo. Ed è qui, in particolare, che si scorge il secondo dei motivi centrali che informano la poetica dell’artista: la storia. Ogni immagine, ogni volto, ogni situazione diviene pretesto narrativo, quasi il referente primo da cui partire per potere poi sviluppare e completare – amplificandone la dimensione mentale – il significato ulteriore. L’artista ci conduce attraverso un itinerario fatto di luoghi che rimandano a profumi e sapori, volti come istantanee di un racconto cinematografico attraversate dal tempo “interno” della narrazione, così come da quello “esterno” storico e diacronico. Un percorso geografico ideale prima ancora che mentale, in cui Antonella Incorvaia scopre – di volta in volta – nuove variazioni ed inedite modulazioni. L a sua pittura letteralmente nativa diviene stimolo di suggestioni, evoca ricordi riaffiorati da una sorta di memoria universale, sia personale che collettiva: si giunge finanche alla sinestesia, nell’istante in cui si ascolta il suono del colore, dell’immagine parlante di cui l’aspetto visivo sia soltanto uno dei differenti ed ulteriori modi di fruire del dipinto. Il viaggio ci restituisce al tempo e nel tempo permane. Critica di Alberto Gross

CONTATTI

antonella.incorvaia@hotmail.it

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