Massimiliano Andreoni‎

A Mia Madre

Mi ricordo,
piccino,
una sera le ho viste,
nella tua sottoveste,
le tue forme leggere
e guardavo stupito.

Un anelito nuovo,
turbamento e pudore,
mi passava attraverso,
mentre svelto saliva
il rossore sul viso.

Ti ricordo nei viaggi,
per le calli
a Venezia,
gli asinelli
a Perugia,
i panini
mangiati,
mentre il babbo guidava,
nella nostra Seicento.

Poi rivedo il tuo sguardo,
che si fa più arrabbiato,
che mi tiene lontano
e un perché che è rimasto
come un’eco lontana
che attraversa la mente.

Sei dovuta andar via,
a metà del cammino,
e ci ho messo del tempo,
una strada di anni
per capire alla fine
quanto ti era costato.

E ora so finalmente
che seppure mi manchi
il ricordo di te
che mi stringi al tuo ventre,
quegli abbracci sognati
sono dentro di me,
senza loro non sarei
mai arrivato fin qui.

06 giugno 2019

Massimiliano Andreoni‎ 
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