Oltre l’abisso… (22 dicembre 2010)
Non è soltanto orror la vita andata,
nemmeno indifferenza nel vedere
quanti di noi ne son testimonianza;
forse dovremmo aver la maggioranza
contro quel mal che genera l’armata,
ma siamo tanti in memore e fiducia
nel camminar la strada che ci sprona,
insieme forti di un valor che avanza
in dignità nell’essere persona.
Così lo squillo della tromba suona
dell’Inno Tricolor a rimembranza
di quelli amati già, eroi andati.
Sul prato che germoglia mille fiori
oggi son degni a ricoprir le piaghe,
ore crescenti in pace con le daghe,
ancor non seppellite ma offerte
come sigillo e dono alla speranza.
Ecco il ricordo, questo deve fare,
sforzo di PACE nei costanti amori
che son le nostre sfide all’orizzonte:
DEMOCRAZIA in ogni circostanza,
GIUSTIZIA vera e LIBERTA’concreta,
DIRITTI nel DOVER di quella META
iscritta a sangue e non concessa a dono,
nome che fulge a noi: COSTITUZIONE!
Non fate a lei offesa, ma RAGIONE
di quella stima onesta e dignitosa
che fa di noi non servi, ma PERSONE!
O gioventù, lo slancio per la PACE
è più che onor di senno o di sostanze,
è vero AMOR uscito dalle stanze
a porgere la mano nel diletto…
suono che sgorga da prezioso petto
ancora non corroso, né intaccato
dal futile maneggio o dal bagliore.
Ecco il ricordo, questo deve fare,
unire le certezze del bisogno:
pane e cultura, dignità e lavoro,
dell’etica difesa ad oltranza,
rispetto d’ogni razza nel valore
di quel diverso onor e sofferenza;
unione e sempre unione nel diritto
come sostegno in quel dover che porta
senso alla VITA e parità di CENSO,
ognuno a dimensione nel rispetto
di quanto deve aver, ma che supporta
quanto per tutti è civile senso.
Ecco il Ricordo, ecco la Speranza:
abbiate la Virtù dell’Importanza!
