Silvana Carolla‎

Basilica di San Bernardino (Abruzzo)Era una tipica donna cinquecentesca abruzzese, aveva capelli neri come l’ebano raccolti in una fascia dorata. Il suo vestito era blu con ricami floreali dorati che accompagnavano il vestito dal busto che le stringeva il petto; fino alla lunga gonna, ampia, che scendeva con ricami merlettati e pezzi di stoffa blu scuro, per abbellirla ulteriormente. Quando camminava la gonna scrosciava come il suono del vento. La sua pelle era porcellanosa. Spalle e mani erano coperte da merlettature bianche. Era l’anno 1472 e in onore di san Bernardino da Siena fu eretta, accanto al convento in pieno centro storico, la basilica di San Bernardino. Fu posta a coronamento di una monumentale scalinata che creava un notevole impatto scenografico. Una seconda scalinata la pone rialzata rispetto al livello della strada e ne fa da sagrato. Le spoglie del santo furono custodite all’interno della basilica in un apposito mausoleo. Dalla strada, la donna ammirava la facciata in pietra che fu edificata su progetto di Cola dell’Amatrice tra il 1524 ed il 1542. Essa era ripartita in tre ordini con diversi stili decorativi: il primo è di ordine dorico, il secondo ionico ed il terzo corinzio. La donna ammirava la trabeazione del primo ordine che raffigurava delle metope, nel secondo ordine vi è una elegante trifora, aggiunta durante i lavori di restaurazione operati nel Settecento, mentre nel terzo sono siti tre grandi oculi. Quattro file di doppie colonne la suddividono verticalmente creando un suggestivo ed armonico disegno di nove quadrati su tre file. Il portale centrale, ulteriormente incassato fra colonne a spirale, ha nella lunetta un altorilievo di Silvestro dell’Aquila raffigurante la Madonna col bambino fra i Santi Francesco d’Assisi e Bernardino da Siena. La donna non resistette a non entrarvi dentro, quando fu terminata nel 1503, entrò dallo splendido portale sormontato da un bassorilievo della Vergine con Gesù Bambino, accompagnata da San Francesco, San Bernardino e San Girolamo da Norcia. Camminava sulla navata centrale, anche se ne erano tre, lunghe circa cento metri e la basilica era a croce latina. Lei visitava le cappella e, guardando a sinistra notò l’elegante Mausoleo Camponeschi, ad opera di Silvestro dell’Aquila, mentre la seconda a destra presenta la Resurrezione. In fondo alla navata poté ammirare, una pala d’altare in terracotta smaltata bianca su fondo azzurro, di Andrea della Robbia. Nella quarta cappella a destra ammirava la tela raffigurante l’Adorazione dei Magi del caposcuola Pompeo Cesura, allievo del Raffaello. Scorreva via via tutte le cappelle, iniziando dalla cappella a destra, molto grande rispetto alle altre, conserva il Mausoleo di San Bernardino da Siena. Venne commissionato a Silvestro dell’Aquila nel 1489 da Jacopo di Notar Nanni e fu completato dal nipote Angelo, detto L’Ariscola, nel 1505. Considerato il capolavoro della scultura rinascimentale aquilana, il mausoleo ha la base quadrilatera a due ordine di lesene decorate da nicchie con all’interno sculture sacre. Le spoglie del santo erano racchiuse in un’urna argentea moderna che sostituisce quella originale trafugata dai francesi. La volta della cappella e l’abside hanno affreschi di Girolamo Cenatiempo. La donna ammirava tali monumenti, tale maestria e si sentiva onorata di essere una donna rinascimentale per poter così ammirare opere d’inestimabile valore.

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