Sarete vermi… (12 maggio 2013)
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Ancor di questa generale sorte
misericordia l’alme vostre aiuta,
il sangue che succhiate quello sputa
a voi il primato della giusta morte.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
La Luce sarà tolta, rifiutate
ogni valore d’Ella, che si spegne
come lo fate voi di morte pregne,
ancora poco, e poi in quella andate.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Vi nascondete, ipocrisia di mondo,
per quanto voi scrivete nel pensiero
quello sarà condanna, eterno vero
che vi rimane impresso nell’immondo.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Lo fate per denaro, con astuzia,
ma Intelligenza è superiore moto,
voi resterete nel penoso immoto
tradotti nella melma con minuzia.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Nell’inquinata alma possedete
disprezzo del dolor che tuttavia
quello vi danna, doppia morte avete.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Se poi usar vi lecita il diudizio
col dono che ci pone a par di Figlio,
non porta a voi codesto buon consiglio,
il perdonarvi è tronco in tale vizio.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Vi resta ancora poco, il Tempo stringe,
troppo dolor nell’Universo urla,
quel che credete è solamente burla
in quell’Eterno, che ormai vi stringe.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Le tenebrose feste corruttive
si stampano nell’etere dei sogni,
la Verità è Luce, assai bisogni
altre ne hanno, quelle sono vive.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Ognun si degna il suo, il suo condanna,
voragine che s’apre a farsi vuoto,
un precipizio in termine di voto
che fate voi, nell’opera che danna.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Almeno servirete in quella forma,
proprio la terra che sfruttate al peggio
sarà la vostra tomba, il vostro seggio,
così è il ben che opera e conforma.
Sarete vermi, voi, in quella terra!
Addio malvagità, il mal che avete
è spento da quel dì fissato in croce,
quello che fate tutto ormai vi nuoce:
viltà non dura sempre, a pena siete!
Sarete vermi, voi, in quella terra!
