Sandro Spallino

SIL RITORNO

Increspata scorza di
tartaruga, il Dolore e il Respiro,
sono esistito tempo fa, sotto
un abete incoronato bagnato dalla
pioggia e da uno sbocciare viola
accanto mio rifugio, io 
polvere di una stella fatta corpo,
bruma nel vento di luce fatto
pupilla, sguardo d’Angelo,
lama strascicata nel sangue
campando d’azzurro fiotto lunare,
emigrata zattera sul tuo argine, 
spuntata clamide erba su 
brughiera glaciale che vuole amare.

Annunciato e’ il giorno, e il giorno
bell’anima tu sei, carezzo il vento che
mi soffia tra le mani sporche, dorato,
e il tuo bacio febbrifugo dagli albori 
sfiorasse l’ombelico che l’aspetta,
indovino i milioni di nomi che hai avuti
sperduti come gazzarre seduto
sulla pietra di un Discepolo,
vado lasciandoti l’autunno 
d’amore, lo scialle della mia pelle
di vischio e alberature, il muschio
dei capelli tra le tue mani,
la caduta del mio volo
dalle basiliche dell’Eden, io goccia
staccata dal ventre dei
tuoi occhi, accolto sulle pareti dei grandi mari,
ora fitte zineffe di ghiaccio.

Per te che camminerai nell’Oggi
torno embrione, transustanziato,
domani nell’oblio di un bacio
scambio del nostro sangue
rapiti da una pioggia di meteore,
per rivederti su una panchina
a cantare echi bianchi,tu naviglio di raggi, del mio amore ti amo,
misteriosa ingiunzione di un
cielo, beato sospiro, profumato volto
di una viola di mare.

Sandro Spallino
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