Massimiliano Andreoni‎

L’Urlo del Vento

La strada di casa, le auto, i rumori,
stanchezza, speranza, poi solo respiro
che sale dal basso, e si agita dentro
il mio desiderio di stringerti forte,
poter riposare nel tuo palmo di mano,
e chiudere un giorno, un pezzo di vita,
tra un tozzo di pane, un libro, un caffè.

Non c’è una distanza perché sono in te,
non c’è una ragione che spieghi l’amore,
c’è un tonfo, poi il buio, un rantolo stanco,
il vento che fuori si infrange sui vetri,
combatte coi rami, si muove nell’erba,
poi fugge lontano e agita il cielo.

Mi tremano i polsi ma non indietreggio,
c’è un’ombra, scompare appena mi giro,
ma non mi abbandona, mi mette alla prova
sa come sfidare la forza che è in me,
mi chiude in un angolo, mi opprime, mi schiaccia,
e cerca alleanze nel nano che è in me.

Ma niente e nessuno mi può ostacolare,
e non mi dimentico di te che sussurri
che ho il cuore intrepido e senza paure,
e so che c’è vita soltanto al tuo fianco,
che l’aria mi nutre soltanto se tu
la riempi di gioia, passione e calore.

E allora è una corsa che non può fiaccare,
è favola, è un sole che scende nel mare,
è cura, è passione, è un giorno banale,
due mani più avide su pelle di seta,
la rosa amaranto, è chimica, è danza,
destino, mistero, poi vita vissuta.

C’è il vento, la pioggia, frastuono e silenzio,
sorrisi, poi lacrime, e ancora calore,
un cielo addobbato di parole d’amore,
e nelle pupille ci sei solo tu.

15 settembre 2017

Massimiliano Andreoni

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