Sangue
Lo scorgo in mare,
di un rosso così umano,
e di un bambino,
la mano stretta al padre,
mentre negli occhi
gli è morta la speranza
e lo rivedo
appiccicato a un figlio,
che piange forte
perché è venuto al mondo.
Sangue dolciastro
intorno a me più scuro
finché un chiarore
mi illuminava il viso
e poi affannato
tossivo col respiro
di quel trapasso
già pieno di tumulto.
Lo stesso sangue
io l’ho sentito bene
scorrermi dentro
mentre mi graffi piano
e mi sussurri
un gemito che sale
e intanto fuori
il mondo si dissolve.
E questa sera
mi annebbia mente e cuore,
non so capire,
veleno o nutrimento
scorre più piano,
e cerca quella forza,
che va d’accordo
con chimica e ragione.
27 gennaio 2019