Emanuela Di Caprio NEL VENTO AFOSO

In onore del mio amato padre:

NEL VENTO AFOSO

Nel vento afoso
della terra tripolitana
tra le vallate di secca rena
sulla strada che non c’era
avanzavano stanchi
i soldati bianchi come cera.
E masserie e somari
e pezzi di artiglierie
buche e sassi in indefinite vie
file di sporchi guerrieri
camminavano poveri
e senza gloria.
Il lontano luogo raggiunto
e mai fin in fondo compreso,
s’era da passare
e da una prigione
all’altra
asciugandosi il copioso sudore
i poveri cristi
per onorar la patria
dovevano farla franca
tra bombe e detriti
e miseri campi
e cieli infiniti.
E il duro panno sporco
e unto addosso
non riparava dall’insolente
silicio che si incollava
trasformando ogni cosa
in una forma nuova
e i nuovi occhi e bianche ciglia,
s’annullavano i pensieri
ma s’acuiva l’istinto,
la paura e lo sgomento
di un nuovo combattimento.
E così italiani derisi
poveri figli
in terre lontane
contribuirono
a render vane
imprese inutili e impossibili
e conobbero il destino truce
disegnato per loro
da un povero duce
prostrato
alla forza ispiratrice
d’un impero
già morto.
E. Di Caprio

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