Elai Katuscia Bortolato

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Questo quadro nasce dopo un percorso di consapevolezza ispirato dalla lettura di un’antica fiaba ellenica.
La storia narra di una giovane che viveva in una dispersa isola greca e che in piena solitudine, seduta su uno scoglio, versava le proprie lacrime nel mare.
La sua sensibilità profonda racchiusa in un corpo da fanciulla mal conviveva col misero mondo che la circondava: pescatori e pastori.
Si sentiva inadeguata, brutta, insignificante, senza via d’uscita nella sua misera vita.
Un giorno il suo pianto e le sue preghiere furono udite da una divinità dell’Olimpo che commosso, per alleviare la sua sofferenza trasformò le sue lacrime in petali bianchi di glicine e il suo corpo in pianta.
Glicine è la parte fragile e tormentata che c’è in ognuno di Noi.
In Floriterapia, secondo la Teoria delle Signature il rampicante è simbolo di un Io fragile e dipendente che, per crescere e avere forma e luce deve innalzarsi con un sostegno esterno.
Qual è il sostegno esterno di ognuno di Noi?????
Un padre, una madre, un ideale politico o religioso, un marito, una moglie…….?????
A Ognuno… buon viaggio verso il Sé

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