Daniela Cavazzi Che ne sai

Che ne sai

Che ne sai tu, boia, dei miei pensieri
scritti a caratteri cubitali sui muri della mia anima

Tu, boia, con le mani nude, mi stringi il collo
e sigilli le labbra con la colla dell’indifferenza
e lasci che la mia bocca e la mia gola
si gonfino di urla represse
che i miei occhi schizzino fuori
a cercare quello che non c’è di te

Che ne sai tu, boia, dei miei dolori di vita
dei miei sospiri interrotti da apnee emotive

Tu, artefice del mio destino, mi afferri i polsi
e mi spingi giù a terra a guardare polvere volante
pronta scusa dei miei occhi arrossati
e poi ti allontani a grandi passi
per cancellarmi dai tuoi pensieri,
visitare spazi vuoti di me
e lasciare tele bianche nelle stanze del mio vivere

DC 19/04/2013

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