Briseide Di Biasi

Briseide Di Biasi

“La zingara”

Olio su tela cm. 40×50

GRUPPO “ARTE-AMICIZIA-RISPETTO”(Copertina e recensione dell’8 Aprile 2021)Oggi abbiamo il piacere di ospitare in copertina un’opera della nostra bravissima Briseide Di Biasi. Si tratta, a prima vista, di un autoritratto della stessa Briseide, nella veste però di una affascinante ed ammaliatrice zingara.Molti sono i particolari che colpiscono in questo dipinto, in cui uno sfondo scuro fa risaltare ancor di più i delicati lineamenti del viso, i lunghi capelli corvini, i grandi occhi sapientemente truccati, la ricchezza dei gioielli e soprattutto quel rosso vivido che accomuna, nello stesso intenso cromatismo, il velo, le labbra e lo sfondo della carta dei Tarocchi che la zingara ci mostra, quasi a volerci predire il futuro.E allora, scopriamolo insieme questo futuro, accettando di farci leggere i Tarocchi dalla nostra affascinante zingara.La carta che tiene in mano è il famoso Arcano Maggiore n. XIII, che, in ambito esoterico non ha un nome, tanto da essere definito come “L’Innominato”, anche se la tradizione compie l’errore di attribuirgli, in modo assolutamente superficiale, il nome della Morte, condizionando profondamente, così, l’interpretazione del suo reale significato.L’immagine nella carta mostra uno scheletro con la falce in mano e teste tagliate per terra, tuttavia questo non deve spaventarci, perché la morte, per chi conosce bene il significato dei Tarocchi, non rappresenta un presagio funereo, ma semplicemente la fine di un ciclo e l’inizio di un cambiamento, una grande trasformazione, un lungo lavoro di rigenerazione che prepara il terreno a una nuova vita.Questa carta fa un po’ da regolatore del destino dell’Umanità, invitandoci di fatto a far piazza pulita delle scorie del passato per arrivare ad una purificazione profonda dell’essere e potere guardare, con rinnovato ottimismo, al futuro, operazione certo non semplice, ma che darà forza e determinazione potentissime a chiunque riuscirà a portarla a termine.In un’epoca di pandemia come questa, in cui penso che davvero ormai si sia toccato il fondo, questa carta è di buon auspicio, è quell’impulso, infatti, che ci spinge a liberarci da tutto quello che ci imprigiona, ci incatena, ci spaventa e ci fa sentire vulnerabili, per aiutarci a restituire un senso al nostro vivere. Ci induce a reagire a tutto ciò che questo maledetto coronavirus continua ostinatamente a volerci negare, per sperare di tornare finalmente a poter vivere una vita normale, fatta di strette di mano, di abbracci e di baci, di cui, mai come adesso, abbiamo compreso la vitale importanza.

(Tony Alonzo)

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