Arianna Greco A Porto Cesareo, “Cinque” : l’Insolita nuova opera dell’enopittrice

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Arianna Greco

A Porto Cesareo, “Cinque” : l’Insolita nuova opera dell’enopittrice

Ci ha abituati a splendide figure femminili dagli sguardi languidi, dalle labbra carnose e dalle forme abbondanti. Muse ispiratrici di una bellezza forte e travolgente, resa ancora più coinvolgente dal fatto di essere plasmate col vino al posto dei tradizionali colori. Ma Arianna Greco e’ un’artista,  con la “A” maiuscola e proprio per questo eccola qui a stupirci. Un’opera insolita viene fuori dal suo pennello. Non già dipinta col Nettare di Bacco ma, come una sorta di ritorno alla tradizione con cui è cresciuta, dipinta con colori tradizionali, colori ad olio. Ha usato solo cinque tubetti di colori primari. Insoliti i soggetti, in un’inspiegabile mix tra Dali’ e Gatto, passando attraverso rivisitazioni surrealistiche. Due esseri viventi, un uomo e una donna, entrambi privi di occhi. Senza sguardi, quasi a non essere in grado, per loro stessa natura a guardare la vita. Lei ha due volti, uno rivolto verso il sole, un sole gocciolante, che va via via a perderci e dipinto con un mix di colori caldi e freddi, in completa antitesi col reale. L’altro volto della donna e’ rivolto verso ciò che tiene in mano e che forse ha strappato via dal suo petto sul quale padroneggia un enorme squarcio proprio li dove dovrebbe esserci il suo cuore. Ha in mano il fiore della vita, lo osserva insieme a lui che, stupito ma non cosciente del l’importanza dello stess, volge la mano volendo accoglierlo ma senza riuscire a farlo perché tutto preso da ciò che lo distrae e lo appassiona: regge un calice di vino. Preferisce il vino alla vita. Dietro di lui la notte, contrassegnata da una luna che ha qualche goccia proveniente dal sole che sta andando via.  Tutto lo scenario e’ dominato dal tempo, orologi in ogni dove che segnano orari diversi, quasi a ricordare l’importanza del tempo che scorre e che sta per scadere. Lei siede su una scacchiera e la avvolge un serpente che si indirizza verso quello squarciò che ha nel petto. L’uomo ha lo stesso colore di quella serpe e siede su un’orologio. Per lui il tempo scorre ma…non se ne rende conto. Sta perdendo attimi, giorni, anni e soprattutto la quel fiore della vita. Ma e’ cieco.

Un’opera ricca di colore, in pieno contrasto con le tavolozze monocromatiche dell’enopittura ma collegata alla stessa per l’immancabile presenza del calice di vino. Un’opera, questa dell’artista Arianna Greco, che segna un momento della sua vita con una momentanea fuoriuscita dalla routine e un ritorno alle sue origini.

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