Massimiliano Andreoni‎

L’aria più fresca si muove
nel rosso serale la sento,
trova un pertugio e scivola in casa.
Mi avvolge la pelle,
sfiora le mie mani stanche e nervose,
cercano ancora il profilo di te,
tremano, sudano, toccano un letto
come se fossi sdraiata lì accanto.

E’ un’emozione, è profonda e tenace,
tinta di azzurro più denso del mare,
quella che vibra tra il tuo e il mio tormento,
luccica come una perla nascosta.
Ed ha un intenso, immenso potere,
scardina porte, distrugge cancelli
mentre combatte il grigio e il meschino
andirivieni di demoni antichi.
Ma non ha tempo, neppure ragione
perché conosce ogni cosa del mondo,
sa che ogni cosa del nostro destino
sempre e testarda arriva al suo centro.

Sale nel cielo il sole di ottobre,
testa al mattino la mia forza, tenue,
trova uno sbocco, forza il mio eremo,
getta una luce e prova a sgridarmi,
poi mi accarezza, consola, seduce
e mi ricorda che lo stesso sole
già ha visto nascere cuori e sorrisi
che seguono sempre l’onda del mio.

Non mi dimentico il primo singhiozzo
di quel marmocchio coperto di sangue,
porto con me la tua foto e il ricordo
di come mamma tenevi il bicchiere,
e c’è una donna, preziosa e irrequieta
porta quel dono arcano e indecente,
che la ragione non può mai spiegare
e che ogni giorno mi fa innamorare.

11 ottobre 2017

Massimiliano Andreoni

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