Luigi Grassi‎

LG 0269 – Mulino ad acqua nel bosco
Dimensioni: cm.50×40 – Tecnica: olio su tela
Anno: 2015
Descrizione dell’opera: I mulini ad acqua hanno condizionato per secoli la vita nella realtà italiana e non solo italiana, come strumenti per trasformare l’energia idraulica in energia meccanica, sia per macinare le granaglie che per azionare altre macchine, ad esempio nell’industria tessile e conciaria (folloni o gualchiere), nell’industria metalmeccanica, ecc. Sono stati attivi fino a pochi decenni or sono e alcuni funzionano ancora. I mulini ad acqua sono considerati come bene culturale e in tutta Italia sono oggetto di studio e di valorizzazione anche
turistica. Meritano approfondimento e dibattito non solo i fabbricati destinati alla macinazione dei cereali, che hanno caratterizzato e segnato capillarmente il territorio, ma tutti quei manufatti accomunati dall’utilizzo dell’acqua come forza motrice, ad esempio i canali di adduzione e di scarico dell’acqua, i serbatoi di accumulo, le macine di pietra. Importanti anche i fattori di inserimento nel paesaggio circostante come, innanzitutto, il rapporto con i corsi d’acqua e, pertanto, lo stato di conservazione di sistemi e apparati tecnicomeccanici che ne regolavano il funzionamento. Quindi merita ricordare il loro indispensabile ruolo socio-economico, gli aspetti idraulici e idrogeologici, ingegneristici, tecnologici, anche allo scopo di censire quelli ancora funzionanti, quelli di cui restano le vestigia al fine di farli conoscere al più ampio pubblico e di indirizzare gli Amministratori a svolgere un’opera di informazione-educazione e, nei casi dove sia possibile, di recuperarli a scopi culturali e didattici

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