Francisco Garden


scultura in terracotta, patinata bronzea
h 48 cm Peso kg 2,934
critica a cura di Alfredo Pasolino

FRANCISCO GARDEN
“A M O R E E P S I C H E ”

Lo scultore Francisco Garden dona forma e spunti all’idea progettuale, ad una delle più belle leggende d’amore che si sono tramandate dal passato: AMORE E PSICHE, Simboli per eccellenza. L’amore passionale e del piacere , tanto che dalla loro unione nacque un figlio chiamato dai latini Volupthos ossia Piacere, ha consentito al giovane artista figlio di una terra forte e generosa, di liberarne tutta l’energia espressiva del talento. inventando modi inediti legati all’efficacia del simbolo, affidati all’interazione tra immaginario e visionarietà dell’astrazione figurale minimalista, ricca di momenti tensivi sinuosi del narrato, quale espressione dinamica del movimento conturbante nella tensione dell’abbraccio passionale, affascinando ancora migliaia di innamorati. Una delle più belle storie dello scrittore latino, Apuleio, e Francisco ha dato voce, vita e gesto ad una vera cifra stilistica, attingendo e sviluppando l’inedita idea sulla femminilità della donna del Mediterraneo, che ne carattezza la sua visione personale ed approfondimento amimista, non solo per la tipicità dei soggetti rappresentati, ma anche per l’originalità delle strutture in gioco, in equilibrio armonoiso, che raccontano nella sintesi narrante, un mondo antico di valori ideali, per un transfert necessario all’artista, di immedesimazione della tensione interna degli amanti, molto ispirata dalla figura femminile, godibile anche dal punto di vista della sua identità maschile. Quindi, raccogliendone gli aspetti più reconditi. A Francisco piace farsi emozionare dalla presentazione figurale e contemporaneamente cercare di creare un distacco, al punto tale da costringere l’osservatore a disvelare il geloso intimismo della donna che ha rappresentato : una donna forte ma pudica, molto sensuale mai aggressiva. La donna di Francisco, fra le trame del percorso plastico, narra con un’esperienza di vita, una criptica condizione misteriosa dell’essere. Psiche era bellissima, rara e sorprendente, che nessun uomo si sentiva all’altezza di corteggiarla, aggraziata e splendente come una stella, come se fosse una dea. Gli uomini le rendevano omaggio trascurando gli altari della vera dea Venere, gelosa e invidiosa di questa semplice mortale. Offesa decide di vendicarsi di Psiche, chiedendo aiuto a suo figlio prediletto Amore. Questa composizione plastica, pertanto si arricchisce di nuovi scenari, e la gestualità artistica si rapporta in modo speciale in mobilità della figurazione e contorsioni interassiali prorompenti, imbriglianti i due personaggi. La vendetta di Venere, consisteva nel fare innamorare Psiche (traendo la infallibile freccia del figlio, Amore, il figlio. Ma non altrettanto dell’incantesimo d’essere lui vulnerato della bellezza di quella meravigliosa passione. Preso dalla sprovvista da questa passione celestiale , Amore fece cadere volutamente la freccia preparata per Psiche sul suo stesso piede, iniziando così ad amarla perdutamente. Il mondo magico del mito, primeggia in questa consapevolezza dal mare dei tempi, e della rapidissima trasformazione del mondo industriale maturo, dello smarrimento progressivo della cultura, dello sviluppo dell’ambiente, della perdita dei riferimenti fondamentali della cultura classica. Da questa comprensione, Garden insegue la lezione degli esiti di una coraggiosa libera sperimentazione plastica istintiva, esistenziale, riflettendo attenzione e ascolto di intuizione suggestiva che lo guida sulle spiagge dell’interiorità, ascoltandone i suggerimenti affioranti evocatvi della sua psiche, tutto solo in silenzio. Il mondo sotterraneo degli archetipi va da lui a farsi smascherare, e non può più farne a meno. La rapidità esecutiva nel tradurre le conseguenze intime, in personali note poetiche nell’interpretare il mito, prevalentemente avvinto dalla seduzione femminile della donna, cui riscoperta e metafora, e valorizzazione del rapporto diretto con la natura madre, germinale con le radici fonde dell’essere, con le matrici che sollecitano i sensi e nutrono l’immaginario. “Amore e Psiche”, non solo come rappresentazione di una invisibile dimensionale espressione narrativa pura, ma Francisco vive anche una profonda trasformazione trasfigurativa, di sentirsi parte compresa alla natura e al miraggio dell’opera. Come luogo e come energia vitale, e costantemente rivitalizzato ha potuto coniugare la sua ricerca plastica con l’evento estetico sublimato nell’estasi d’amore. E i pure intellettuale alla sua sensibilità: sogno dimensionale nell’essere al vertice, di questo suo archetipo libero da ogni costrizione di gravità. Archetipo di un mondo antico e moderno al tempo stesso, per sforare liberamente quei cieli percepibili dalla modernità; uno sitlema minimalista svettante, limato dalla decantazione solubilizzante del tempo, quale emulsione del rapporto tempo/spazio, che trafigge l’aria, nella gara continua di dare cifra all’immensità dell’Amore, sedotto dalle Muse Orfiche del subconscio. Qui la storia si fa nuova, si rinnova a testimone del suo trionfo creativo, quasi a rimediare lacerazioni e frequenti contro sensi della nostra epoca, impedendone di minare la base di questa centrica forma: Testimoni di alisei di poesia, la sua lirica formale,egli canta il suono mitico dell’aulos, il flauto di canne, caro a Pan l’eterno, impedendola di parola, ad essere se stessa. Perchè l’arte vera sia immortale, l‘arte stessa nasce quale espressione viva dei sentimenti, sulle tracce di quella vecchia, da cui trarre linfa. Francisco Garden richiama l’attenzione per cui l’opera ne è degna, con squarci di visone indotta che si aprono al presente, cui, la vera essenza non sarà per nulla intaccata dalla corruzione del tempo.

ALFREDO PASOLINO – DIAPASON CONSORTIUM – EXPOMI2015 – CONSIGLIO
D’EUROPA

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