Francisco Garden

Titolo Gli angeli non volano
Terracotta patinatura bronzea h 35 cm peso kg 4,240

Critica a cura di Alfredo Pasolino

Parlare del composito capolavoro plastico di FRANCISCO GARDEN non è analisi da poco…, in quanto l’artista si muove sulla filiera scansionale delle profondità d’anima. Porta già nel titolo un messaggio ancora nebuloso per le coscienze dormienti attestate nell’illusione duale dell’attualità. Per l’autore un messaggi finale che ben si accorda all’idea progettuale di partenza : tre Angeli celesti rivelano la loro pura essenzialità dell’energia spirituale divina, puri spiriti secondo la canonicità biblica…e il nostro sentire interiore del loro soffio sottile che ci compenetra con tutto il loro amore.
In missione sulla terra, con il mandato di Angeli superiori dell’umanità ma anche del loro magistero di misericordia e messaggeri dell’amore compassionevole cristico…ambasciatori e fautori d’intervento divino, quali mani del Signore, nell’emergenza drammatica di un’umanità votata e versata alla materialismo e all’egoismo più deterrente cieco… per dire…, alla involuzione della razza umana quanto all’abominia più nefanda…sorda alle tavole della Legge consegnate a Mosè… messaggere di Amore e di consapevolezza all’armonia dell’uomo con l’intero Creato, in quanto ogni specie vivente è l’anello dell’infinità creazione voluta dall’altissimo dopo la caduta dal Giardino dell’Eden… L’anima di Francisco esulta dinanzi a questo progetto, sensibilissima antenna ricettiva del Bene nel libero arbitrio dell’arte e come anima attiva e intellettuale … con entrambi i sensi fisici e spirituali… sensibile testimonianza della fratellanza ecumenica universale, egli fonde se stesso con l’anima della terra… in questa forza di energie vitali, a realizzare donando volto, forme, voce interiore e anima stessa in questa comunione di esultazione all’opera immaginifica, traendo dalla sorprendente e plasmatica gestualità sensitiva, capolavoro di mani consacrate all’ideale dell’amore, una triade , sorgiva dalla matrice di base della scultura, facendo di sé il portatore di un dramma che non è solo destino dell’uomo avviato al male…, col suo ispirato linguaggio simbolista ricco di metafore e di simboli configurabili nel gesto narrante e di queste creature eteree, solitamente domiciliate nel cielo a cantare la gloria di Dio: Lui le vede quali entità splendenti decadute, hanno perduto la radiosità spezzata dal vento del male e della negatività che offende la loro natura spirituale, evidenziando con il linguaggio plastico simbolista della violenza e di ogni corruzione.
La falce del vento di ogni abominio ha spezzato loro le ali, come un fendente ha spezza le ali ad un usignolo che cade ferito mortalmente. L’odio cieco ha fermato il suo volo e nella sua voce c’è il pianto pianto del dolore… Questa metafora bene si addice per similitudine agli Angeli come per il cantore di melodie ..La loro voce celeste inudibile ai sensi fisici umani .. è lo stesso pianto di disperazione che non trova pace riposo all’anima, intrinsecamente felice, Quel contagio di amore distrutto si fonde come una contaminazione con la figura centrale femminile , ne concepisce il frutto della violenza , con conseguente legge del contrappasso : l parto terreno,l’angelo dovrà purificare la violenza dell’uomo, scendendo nello stesso retaggio di Eva, madre dell’umanità, partorendo con dolore la sua creatura in grembo, a riscatto e purificazione purificazione: Gli Angeli non volano—. portano nel simbolo la gravità di tute le sofferenze subite dall’umanità ferita, il mistero si rinchiude in essi.., nella loro caduta, tra l’energia negativa e l’alba di un risurrezione dell’uomo migliore.. Bravissimo Francisco, un capolavoro edificante, della sua immedesimazione intuitiva per la cultura del dolore autobiografico, che meriterebbe visibilità di alti valori spirituali ospitata in luoghi di culto, quale gioiello di alta manifattura artistica.

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