Daniela Cavazzi‎

Auschwitz

Occhi distolti dai colori della vita,
ora ricoperti dal grigio della paura,
si guardano intorno in cerca di conforto

Capi abbandonati su braccia esauste
Corpi ripiegati come nidi abbattuti

Si fermano i respiri, apnee di vita

Trasudando dai corpi si materializza la paura
Ha il puzzo della morte annunciata
e il suo putrido contamina l’anima
già spenta e disciolta nell’acido dell’odio

DC 27/01/15

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